sabato 1 novembre 2014

VIVERE SOTTO ASSEDIO A MILANO! MINACCIATI DA ZINGARI, IMMIGRATI E CRIMINALI!

Il racconto di Daria, inquilina delle case popolari nel quartiere San Siro: «Qui c’è il racket degli zingari e degli egiziani, vengono di notte con la fiamma ossidrica aprono la porta e si prendono la casa»

Vivere nei quartieri popolari di Milano non è semplice, vivere in un contesto come quello di San Siro è una tragedia. Ne sa qualcosa Daria, giovane donna di origine polacca con un figlio, Dario. Lei ha ottenuto una casa popolare dell’Aler dieci anni fa. In una zona che un tempo era quasi signorile. Oggi è un Bronx.

Lei lotta, si impegna per tutelare il suo caseggiato. Ma abusivi, egiziani e rom, non le rendono la vita facile. La minacciano, lei e suo figlio. Ma Daria resiste. E assicura: «Certo, ho paura. Ma non sono io che me ne devo andare, semmai sono loro, gli abusivi, gli irregolari, che devono andarsene».

 
Daria, da quanto tempo vivi a San Siro?
«Io abito in questo quartiere da dieci anni e negli ultimi due ho visto un degrado che aumenta costantemente».
In che condizioni è il quartiere e lo stabile in cui vivi?
«Noi cerchiamo di tenere tutto in ordine ma da due anni c’è una situazione pazzesca, tra spaccio e furti non si vive più. Prima stavamo nel cortile con i bambini, ora c’è il coprifuoco, la gente scavalca le inferriate per venire qui a combinarne di ogni colore».
Sono italiani o immigrati?
«Qui c’è il racket degli zingari e degli egiziani che si spartiscono tutto il quartiere. Ormai sono il 90 per cento, si fa fatica a vedere qualche italiano, il degrado è completo. Un tempo questa era una zona signorile, anche se erano sempre case popolari. Oggi tutto è cambiato».
Chi è il maggiore responsabile di questa situazione?
«Siamo in stato di assedio, gli immigrati arrivano in questo quartiere e creano un sacco di problemi. La notte non si dorme più, si picchiano, sfondano le porte. Non potrebbero bere ma poi si ubriacano, spaccano bottiglie, le macchine, scendono con i bastoni, i coltelli, usano le cabine telefoniche che ancora ci sono qui intorno come latrine».
Da quello che sentite sono tanti gli inquilini abusivi e quelli che non pagano?
«Almeno il 30 per cento non paga nulla. Ma in alcune vie del quartiere saranno almeno il 70%».
Come fanno ad occupare le case? Chi li avvisa? Come entrano?
«La notte arrivano, qualcuno li avvisa degli appartamenti vuoti, mandano gli zingari e noi inizialmente non capiamo se vengono per occupare o per rubare. Usano il piede di porco oppure la fiamma ossidrica. Arrivano addirittura con i generatori».
Che ruolo hanno i centri sociali?
«Tante volte li proteggono. Sono arrivati anche a tagliare le gomme alle macchine della polizia».
Una volta occupata la casa gli abusivi come si comportano?
«Buttano i pannolini dei figli dalle finestre, non hanno rispetto di nessuno, lasciano spazzatura ovunque, spaccano e rompono tutto, addirittura buttano grossi chiodi di ferro che servono per bloccare le lastre di ferro all’ingresso degli appartamenti dalle finestre».
In questi casi voi cosa fate?
«Prima chiamo la polizia, poi l’Aler. Avviso anche i vigili ma non escono mai. Se nessuno agisce chiamo i pompieri».
I pompieri?
«Loro escono con l’ambulanza e la polizia e magari, raramente, riescono a fare qualcosa. Sono pochi purtroppo gli sgomberi. I maschi sfondano le porte, sono sempre due e tre e poi chiamano le donne con i bambini. Allora servono gli assistenti sociali. Ma quando esce l’Aler il Comune non manda gli assistenti sociali, servirebbe più collaborazione. Spesso appena gli abusivi escono da casa noi ci mettiamo davanti e allora qualcosa otteniamo perché la polizia è costretta ad intervenire».
La situazione negli ultimi anni è cambiata?
«Negli ultimi due anni è diventato un bronx. Ad Halloween nel 2012 mio figlio usciva a fare dolcetto o scherzetto, ora è impossibile».
È vero che alcuni inquilini hanno paura di lasciare casa anche per pochi giorni perché rischiano di trovarsela occupata? Non è una leggenda metropolitana?
«Altro che leggenda metropolitana, è una storia verissima. Una signora di 96 anni a luglio è uscita per buttare la spazzatura, sono entrati in casa gli zingari, l’hanno minacciata mentre la derubavano».
Tu hai paura? Ti hanno mai minacciata?
«Mi hanno attaccata al muro, ho paura, sto mettendo la sbarra di ferro alla porta. Giovedì hanno provato ad entrare a casa mia».
Se potessi te ne andresti da questo quartiere?
«Semmai io mando via gli altri. Io andare via? Voglio più sicurezza. Altro che abbandonare il quartiere. Chiedo esercito, polizia, prima queste situazioni non c’erano».


Fonte: La Padania

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