lunedì 3 novembre 2014

DA ORIANA FALLACI A MAGDI ALLAM: L'ISLAM MODERATO NON ESISTE!

A chi vuole università islamiche sul nostro territorio chiedo: si potrà insegnare la sacralità della vita umana, la pari dignità delle persone, anzitutto quella tra uomo e donna, la libertà di scelta, compresa quella di abiurare la religione? La risposta la conoscete già, e non è un caso...

di Magdi Cristiano Allam - Che cosa potrebbe fare una Università islamica in Italia se non affermare la positività dell’islam come religione accreditandola come faro di conoscenza e di scienza accademica; promuovere la legittimazione dell’islam come fede universale su un piede di parità con l’ebraismo e il cristianesimo corroborando la tesi delle tre grandi religioni monoteiste, rivelate abramitiche; favorire la conversione all’islam degli italiani sfruttando la crisi in cui versano la cristianità e più in generale la sfera valoriale nel nostro Paese? La proposta di investire 50 milioni di euro per trasformare la sede dell’ex Manifattura Tabacchi di Lecce nella prima università islamica d’Italia, su una superficie di 51.000 metri quadri di cui 8.500 al coperto, è un’offerta allettante e un ricatto inaccettabile. Sappiamo che questi 50 milioni transiterebbero tramite Giampiero Khaled Paladini, presidente del Consorzio Confime (Confederazione Imprese Mediterranee), da due anni convertito all’islam, ma non sappiamo chi c’è dietro questa cifra ragguardevole. Capisco che in tempi di crisi senza precedenti, in cui le amministrazioni comunali sono senza soldi e quasi tutte fortemente indebitate, 50 milioni di euro investiti sul proprio territorio farebbero gola a tutti.

Tuttavia mi domando perché mai l’Italia, che è una Repubblica laica, lo Stato della Chiesa che è il centro del cattolicesimo, la società italiana che crede nella libertà dovrebbero prestarsi a una simile operazione che metterebbe a repentaglio gli stessi valori fondanti della nostra civiltà, considerando l’incompatibilità dell’islam con il rispetto della sacralità della vita di tutti compresi gli ebrei, i cristiani, gli infedeli, gli apostati, gli adulteri e gli omosessuali, la pari dignità delle persone a cominciare dalla pari dignità dell’uomo e della donna, la libertà di scelta compresa la libertà di abiurare l’islam senza essere condannati a morte per apostasia? Oltretutto noi viviamo in una vera e propria Terza guerra mondiale caratterizzata, sul piano economico, dall’affermazione della dittatura finanziaria e, sul piano valoriale e sociale, dall’invasione dei clandestini e dalla diffusione del terrorismo islamico. Sull’altra sponda del Mediterraneo i terroristi islamici sgozzano e decapitano. Sulla nostra sponda del Mediterraneo i terroristi islamici hanno cittadinanza europea e si sentono a casa, mentre i rappresentanti del sedicente “islam moderato” ci impongono di costruire sempre più moschee, scuole coraniche, enti assistenziali e finanziari islamici, tribunali sharaitici ed ora aspirano ad avere l’università islamica.

Ebbene dopo essere stato per 56 anni musulmano, ho preso atto che i musulmani come persone possono essere moderati solo se si rifanno alle leggi laiche e ai valori universali, ma l’islam come religione non è moderato. Non esiste un islam moderato e un islam radicale. L’islam è unico. Il Corano è unico. Maometto è unico. Il versetto che recita “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso” (Sura 5;33), vale per i moderati e per i terroristi. Il detto che attribuisce a Maometto la mutilazione dei prigionieri “Quando l’Apostolo di Allah (il Profeta Maometto) ebbe tagliato i piedi e le mani di quelli che gli avevano rubato i cammelli e che ebbe loro levato gli occhi con dei chiodi riscaldati sul fuoco, Allah lo ammonì e rivelò: la punizione di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo apostolo e che li affrontano con tutte le loro forze per seminare la discordia sulla Terra, sarà l’esecuzione (per decapitazione) o la crocefissione.” (Abu Zinad, Dawud XXXVIII 4357), è lo stesso per i moderati e per i terroristi.

Voi pensate che nella università islamica sarà possibile negare la bontà dell’islam come religione? Sostenere, a ragion veduta, che il Corano è un testo da bandire perché istiga all’odio, alla violenza e alla morte? Affermare, prove alla mano, che Maometto è stato un criminale? Ovviamente no. E noi dovremmo rinunciare al diritto di essere pienamente noi stessi a casa nostra, di usare la ragione per rappresentare correttamente la realtà dell’islam, del Corano, di Allah e di Maometto, di vivere orgogliosamente forti della verità e fieri della libertà per 50 milioni di euro?


Fonte: L'Intraprendente

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