venerdì 7 novembre 2014

FONDI PENSIONE: IN ARRIVO STANGATA, LA TASSAZIONE DELLE RENDITE PASSA DAL 11,5% AL 20%

Altro che meno tasse!!!
Aumenti retroattivi per fondi pensione e fondazioni!!

Non finiscono mai le sorprese della legge di Stabilità. Renzi aveva annunciato che con questa manovra, «per la prima volta nella storia del Paese» avrebbe ridotto le tasse, invece nella setesura definitiva si scopre che non solo le imposte non sono state ridotte ma l’aumento è diventato addirittura retroattivo. Per enti non commerciali e fondazioni bancarie il peso della tassazione sui dividendi aumenta dal primo gennaio 2014. È retroattivo anche il passaggio dell’aliquota dall’11,5% al 20% per i rendimenti dei fondi pensione.
Aumenta anche la tassazione sulla previdenza dei professionisti che passa al 26% contro l'attuale 20%.
È un duro colpo per il risparmio e un messaggio negativo che il governo manda ai giovani. Aumentando la tassazione sui fondi pensione è come se esprimesse sfiducia verso questo strumento che nel futuro dovrebbe integrare la previdenza obbligatoria.
Non a caso il presidente dell'Ania, Aldo Minucci, ha bocciato questa misura insieme all’anticipo del Tfr in busta paga. «Non si pensa più ai giovani e al loro futuro ma al presente. Per due decenni abbiamo fatto una politica per costruire un modello fondato sulla previdenza integrativa e abbiamo incentivato le persone a puntarci, ora stiamo disincentivando le persone a pensare alle problematiche future per privilegiare quelle del presente».
Il presidente di Assoprevidenza, Sergio Corbello, è più critico: «Il governo ha cambiato obiettivo, vuole rottamare i giovani. La tassazione prevista per i fondi pensione accentua la disparità con l’Europa ove vige quasi ovunque il regime di esenzione per i contributi, esenzione per i rendimenti e tassazione delle prestazioni. La scelta italiana, in precedenza già errata, risulterà in futuro aggravata divenendo un significativo ostacolo alla libera circolazione dei lavoratori italiani nell’ambito dell’Unione».
Si è fatto sentire anche il presidente dell’Anai, l’associazione degli avvocati, De Tilla. «Uno Stato che spreme la previdenza non ha futuro e produce gravi iniquità e ingiustizie». De Tilla sottolinea che «con l'aumento delle imposte le pensioni diminuiranno e verrà pregiudicato il programma avanzato di welfare. Il nostro è l'unico Paese europeo che fa pagare le tasse sulla previdenza obbligatoria».


Fonte: Il Tempo

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